Re di Germania e duca d'Austria. Figlio primogenito di
Rodolfo d'Asburgo, oltre ai possessi della sua casata, ebbe dal 1282 i ducati
d'Austria e di Stiria, dove lottò contro le tendenze all'autonomia dei
principi locali magiari che si opposero alla sua salita al trono. Alla morte di
Rodolfo, nel 1291, non riuscì a impedire che divenisse re Adolfo di
Nassau. Successivamente però lo sconfisse a Gollheim, presso Worms, nel
1298, potendo così succedere al padre come re di Germania (dal 1298 al
1308). I rapporti tesi con Bonifacio VIII lo spinsero a stringere un'alleanza
con Filippo il Bello di Francia e a preparare una spedizione in Italia (quella
in cui confidava Dante). Ma in seguito, nel 1303, egli si riavvicinò al
papa, e abbandonò i suoi progetti.
A. rafforzò la sua
casata, riducendo l'opposizione degli elettori del Reno tra il 1301 e il 1302, e
conquistando la Boemia e la Moravia, dopo la fine della dinastia dei Premsylidi.
I territori acquisiti furono dati al figlio Rodolfo, ma dopo la morte di questi,
nel 1307, vennero nuovamente perduti, e durante il tentativo di riconquistarli,
A. venne ucciso dal nipote Giovanni di Svevia, poi chiamato il
parricida, a cui
A. aveva sottratto l'eredità. Il regno di
A. fu segnato da una politica per i tempi piuttosto liberale; il re si
oppose alla faida privata, cercò di dare garanzie ai servi e si fece
protettore degli Ebrei in un'epoca di diffuso antisemitismo tanto che in alcune
testimonianze è ricordato come il re degli Ebrei
Judenkoning (1255
- Brugg, Argovia 1308).